Costanza sogna da sempre quel paio di ali che le permetterebbero di volare, di esplodere nel cielo come le stelle e di lasciarsi cullare dal vento; da sotto al cappuccio della sua felpa osserva il mondo ed aspetta quel giorno nella quale finalmente sentirà di appartenere a qualcosa o a qualcuno. A fare da sfondo una stazione ed i suoi binari che si fondono tra loro ed un ragazzo dagli occhi scuri come boschi incantati dove il profumo dei pini si mischia a quello dello zucchero filato.
Il treno si ferma e le porte si aprono: un chiaro invito a lasciare la fantasia e la spensieratezza fuori dalla vita reale.
“Non ricordi cosa ti ho detto prima? Non serve un nome per conoscere una persona, basta un sorriso.”
Il treno si ferma e le porte si aprono: un chiaro invito a lasciare la fantasia e la spensieratezza fuori dalla vita reale.
“Non ricordi cosa ti ho detto prima? Non serve un nome per conoscere una persona, basta un sorriso.”