[...] Camminavano l’uno accanto all’altro. Tatsuya guardava le loro ombre che si sfioravano fino a sovrapporsi. Due ombre che s’intrecciavano diventando una sola, per quell’istante, quando il tramonto regalava a quelle sagome nere la possibilità di danzare come se avessero preso vita. Fino a che la luce dorata non svaniva e quei due fantasmi neri si sarebbero confusi con l’oscurità della notte. [...]
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